Così Ho Perso Il Filo Della Trama

Così Ho Perso Il Filo Della Trama

Questa è una vicenda realmente vissuta da un’amica, lei me l’ha raccontata ed io provo ad esporla a voi come lei ha fatto con me , sperando di riuscire a riportare fedelmente ed in maniera realistica le sue emozioni nella circostanza. Un’amica nel vero senso del termine, tra noi non c’è mai stato nulla, ma conoscendoci fin da ragazzi, ci siamo raccontati sempre tutto delle nostre storie, fin nei particolari più intimi.
“E’ successo qualche mese fa- mi racconta, – e ancora non so capacitarmi di come mi sia potuto accadere !-
Come sai io e mio marito non abbiamo una vita mondana particolarmente attiva, un po’ il lavoro e un po’ i figli , tranne qualche uscita sporadica con gli amici per una pizza, facciamo una vita piuttosto da pantofolai.
Beh quel sabato sera è arrivato a casa e all’improvviso mi ha invitato di non pensare alla cena perché saremmo usciti a mangiare qualcosa per poi andare al cinema. Dire che rimasi sorpresa è poco, comunque mi affrettai a telefonare a mia madre per portarle i bimbi ed avere la serata libera.
La cena ti dirò non fu niente di particolarmente eclatante da raccontare, se non il piacere di stare un po’ con mio marito come facevamo da fidanzati, per cui avevamo scelto il nostro ristorantino preferito, quello dei primi nostri incontri. Terminata la cena siamo tornati alla macchina e francamente la mia desuetudine al vino, un po’ di effetto lo faceva, non che fossi ubriaca, ma leggermente euforica questo si.
Arrivati alla multisala parcheggiammo l’auto e ci avviammo all’ingresso per i biglietti, mio marito aveva scelto un film che in quel periodo era molto gettonato vincitore di alcuni oscar, però essendo in programmazione già da diversi giorni la sala non era troppo affollata : ci avviamo ai posti indicati sui biglietti, circa al centro della platea e per raggiungere le nostre poltroncine, come sempre accade, costringiamo gli spettatori già seduti, ad alzarsi per facilitarci il passaggio.
Qui è successa una cosa che mi ha infastidito, anche se devo ammettere mi ha provocato un certo inaspettato turbamento. L’uomo seduto nel posto accanto al mio, dopo aver lasciato passare agevolmente mio marito, rese più difficoltoso il mio obbligandomi quasi a strusciare il mio corpo contro il suo. Devo dire che nonostante fosse indubbiamente un uomo piacente, la cosa mi ha un po’ seccato, subodorando che il gesto fosse palesemente fatto di proposito, al punto che stavo per chiedere a mio marito di invertire i nostri posti, ma poi ho rinunciato per evitare spiacevoli ed imbarazzanti spiegazioni e ho pensato solo a seguire il film che stava per iniziare ignorando ciò che era appena accaduto.
Buio in sala le immagini iniziano a scorrere sullo schermo e dopo alcuni minuti avverto un movimento brusco al mio fianco e un rumore di chiavi che cadono sul pavimento
“Le chiedo scusa signora”
Rivolgendosi a me e trattenendo il cappotto contro le gambe, si abbassa per recuperare le chiavi, sul momento non ho dato peso al suo armeggiare, ma rialzandosi per accomodarsi dopo aver recuperato le chiavi, ho sentito distintamente la sua mano che per un attimo mi ha accarezzato la gamba dalla caviglia fin quasi alla coscia. Istintivamente l’ho allontanata cercando di essere discreta per il timore che mio marito se ne accorgesse e si scatenasse un putiferio. Ero decisamente seccata! Ma ti confesso che quel contatto, anche se non lo volevo ammettere, aveva lasciato strascichi, in poche parole mi aveva turbato e mi aveva riportato indietro nel tempo.
-Era successo ai tempi dell’università e sull’autobus affollatissimo mentre rientravo a casa, un tipo mi aveva ripetutamente sfiorato la schiena proprio all’ inizio delle natiche.- Mi ero talmente eccitata che non reagii e l’unico timore che avevo, era che si notassero i capezzoli eretti sotto il leggero abito che indossavo. Non appena salita in casa mi buttai sul letto a sditalinarmi come una forsennata per placare l’eccitazione.-
Ripensando a quel fatto, anche al momento nel buio della sala, mi sembrava di sentire ancora gli stessi brividi tra le cosce, ma cercai di distogliermi dai quei pensieri per concentrarmi sul film.
Passarono pochi minuti e sentii premere la sua gamba contro la mia, non mi stava dando tregua! Come in precedenza spostai la gamba per evitare il contatto lanciandogli al contempo un’occhiata indispettita, non sortendo nessun effetto perché lui imperterrito continuava a fissare lo schermo. Alcuni minuti di tregua e ritorna alla carica e sento nuovamente la pressione sulla coscia, ma stavolta percepisco che è la sua mano! Istintivamente allungo la mia per afferrargliela e spostarla ma non mi riesce ovviamente ha più forza di me e d’improvviso allenta la stretta e avvantaggiato dal mio giaccone ripiegato in grembo come riparo, inizia ad accarezzarmi la mano, dolcemente, in maniera molto sensuale.
A quel punto cominciavo ad essere confusa e frastornata, era indubbiamente un bel tipo, ma la situazione che si stava creando era imbarazzante, specie con mio marito a fianco, però sentivo che mi stavo lasciando andare a quel contatto inaspettato, certo non sono una santarellina ma da qui a farsi palpare da uno sconosciuto in un cinema ce ne corre!
La mano non si spostava ed io ero sempre più riluttante a volere che lo facesse, il film stava a poco a poco diventando un contorno, faticavo a seguirlo e la mia concentrazione si stava lentamente spostando su quella mano che premeva sulla mia coscia e che si faceva sempre più autoritaria e sfacciata favorita anche dal fatto che le poltroncine alle nostre spalle erano deserte.
Ora mi stava letteralmente palpando sopra la gonna, cercando di avvicinarsi all’inguine, anche se lo scopo era vano data la posizione . Cominciavo a sentire la figa inumidirsi, più un’ eccitazione mentale che fisica vera e propria, cominciavo a desiderare che osasse di più anche se ero consapevole che, data la situazione era molto improbabile. Però mi sbagliavo.
Il porco stava giocando con l’orlo della gonna e mi stava accarezzando la coscia sopra i collant, istintivamente accavallai le gambe per impedirgli di andare oltre, ma dentro di me avrei spalancato le cosce per farmi palpare la figa anziché le cosce…sentivo che ormai stavo bagnando le mutandine e la pellicola scorreva al pari delle mie fantasie.- Il desiderio stava montando e avrei desiderato non essere lì e quelle dita mi tormentassero il clitoride, mi penetrassero….una due tre, tutta la mano se fosse possibile !
-Con le gambe accavallate offrendogli la coscia mi appoggio a mio marito sollevando leggermente una natica, consapevole che quel movimento era un segnale per incitarlo a continuare l’esplorazione, lui si fece più audace e sempre riparato dal mio giaccone mi palpava senza ritegno la coscia e la natica, cercando di stimolarmi attraverso la barriera dei collant e delle mutandine il taglio della figa, mentre io appoggiata a mio marito facevo mille sforzi per restare impassibile, quando avrei voluto urlare il piacere che stavo provando.-
Si accendono le luci in sala per la fine della prima parte, mi ricompongo e maschero le mie emozioni, mi sento appiccicaticcia tra le cosce . A volte scattano nella mente le decisioni più assurde, rivolgendomi a mio marito gli dico che ho bisogno di andare alla toilette, mi alzo e passo davanti all’uomo volgendogli le spalle senza guardarlo.-
Entro in uno dei bagni, do una controllata al trucco, ho le guance arrossa te, passano alcuni minuti….niente. Non posso intrattenermi più di tanto. “Ok bastardo” penso, “se è questo che vuoi”.. Rientro in un bagno in fretta sfilo collant e mutandine, che infilo nella borsetta, lacero i collant all’altezza del cavallo e li indosso nuovamente.
“Preparati porco, volevi una troia? La troia sta arrivando” e rientro in sala mentre le luci si stanno abbassando per la ripresa dello spettacolo.
-Il film riprende, ho ancora nelle narici l’odore della mia figa bagnata e riprendo la postura che avevo in precedenza, appoggiata a mio marito con le gambe accavallate. Eccolo sento le dita sulla coscia risalgono lentamente, ho voglia di cazzo vorrei far scomparire tutti, mettermi di fronte a lui a gambe aperte allargando le labbra della figa e urlargli : “Guarda maiale come mi hai ridotto, ora mi devi sbattere come una vacca, devi darmi il cazzo e la sborra che hai nelle palle!!!”
Risale lungo la coscia, pregusto compiaciuta ed eccitata il momento nel quale si accorgerà che sotto sono nuda, che gli sto offrendo la figa. Sento le dita sulla pelle nuda e soffoco un fremito, lo sguardo fisso allo schermo a guardare il nulla. Le dita arrivano allo spacco della figa, indugiano all’interno delle labbra sortendo l’effetto di farmi bagnare ancora di più. Mi mordo le labbra per non tradirmi, mentre il cuore impazzisce e i capezzoli mi fanno addirittura male dal turgore, sento che mi infila il pollice in figa intanto con due dita mi massaggia lentamente il clitoride, ho la figa nella sua mano e mi avvicino ancora di più a mio marito sollevando un gluteo di lato per farmi rovistare più a fondo.
Non so quanto sia durato quel movimento estenuante, il porco ci sapeva fare e mentre mi facevo sditalinare, sognavo di sbocchinarlo, di leccagli la cappella, le palle e di ricevere il suo schizzo in faccia e in bocca mentre gli sborro in mano.
E l’orgasmo arriva, da lontano, sempre più vicino, intenso, liberatorio, faccio appello a tutto il mio autocontrollo per mascheralo con un lungo e innocente sospiro….mi sento un lago. L’orgasmo più tribolato della mia vita, ma anche il piacere più intenso mai provato. Si riaccendono le luci, faccio appena in tempo a vederlo di spalle allontanarsi verso l’uscita.
Torniamo a casa, vado in bagno e sfilandomi i collant vedo un bigliettino da visita cadere a terra…..non ho mai chiamato quel numero.

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