Chiara e Valentina: Lesbiche in collant

Chiara e Valentina: Lesbiche in collant

Ciao, sono Valentina, ho quasi 25 anni e… se voglio, sono assolutamente disinibita.
Mi trovo a scrivere, per la prima volta, su di me e questo –devo dire- mi eccita moltissimo, perché non l’ho mai fatto. Soprattutto mi eccita il fatto che molte persone, spero, leggeranno ciò che scriverò e quello che mi auguro è che possano eccitarsi e, pensando a me, fantasticare e sognare di possedermi come lo vorrebbero.
Il marito di mia mamma –che ovviamente non è mio padre- ha un grande merito, che è quello di avermi “iniziato” al vero sesso, disinibito, diverso, fuori da ogni schema…
Da un po’ di tempo oramai, scopiamo assieme, ma scopare è assolutamente riduttivo.
Ma andiamo per ordine!!!
Fin da quando avevo undici-dodici anni, sono sempre stata attratta dai vestitini, dalle calze, dai tacchi alti, ma per ovvi motivi, non potevo –per la mia età- indossare abiti succinti.
Ricordo perfettamente una sera di fine Ottobre, quando finalmente riuscii ad ottenere il permesso per andare alla festa di compleanno di una mia amica. Quella sera indossai un bellissimo vestitino color pesca, le mie prime calze di nylon color daino (fino ad allora indossavo i collant per ragazzine, quelli di filanca) ed un paio di scarpe con un po’ di tacco (quattro cm.).
Ero molto carina e, non appena uscita di casa, mi truccai pure…
Durante la festa conobbi Claudia, una ragazza di un paio d’anni più grande di me, molto bella (che adesso è la mia migliore amica) e passai gran parte della sera a chiacchierare con lei. Da subito si era instaurato un ottimo feeling e c’era molta complicità tra noi due, Fatto sta che le confidai un segreto che da molto tempo mi assillava: non capivo perché in determinate situazioni, soprattutto quando per esempio indossavo le calze e/o mi guardavo allo specchio per vedere com’ero, mi sentivo bagnata proprio lì, tra le gambe.
Lei, con molta tranquillità, mi rispose che era del tutto normale e che se ne volevo sapere di più, avrei dovuto seguirla.
Senza indugiare, la seguii ed andammo nel bagno del piano di sopra. Nonostante ciò mi apparisse un po’ strano, non esitai ed entrai con lei. Chiuse la porta a chiave e mi disse di togliermi il giacchino che portavo sopra il vestito e che mi copriva la schiena scoperta.
Mentre mi parlava, iniziò ad accarezzarmi le spalle e le braccia ed io la lasciai fare.
Poco dopo arrivò a sfiorarmi il seno –che pur se non enorme, era già sviluppato- ed i fianchi. Poi si inginocchiò e mi accarezzò le gambe fasciate dalle calze, mi sfilò le scarpe e mi baciò i piedi.
Io sentivo uno strano calore in tutto il corpo e, proprio là, mi sentivo sempre più bagnata.
Claudia mi mise una mano sotto la gonna e piano piano arrivò a toccarmi la passerina, prima molto dolcemente, quasi in maniera impercettibile, poi sempre più intensamente fino a palparla quasi con forza.
Mi sentivo spossata, senza forze, ma mi piaceva immensamente.
Claudia mise anche l’altra mano sotto il vestito, fino ad arrivare a toccarmi i seni ed a titillarmi i capezzoli.
Andò avanti così per qualche minuto e poi mi disse; “togliti il vestito ed il reggiseno”.
Io ubbidii nuovamente e lei prese a leccarmi i capezzoli ed a baciarmi il collo e le guance fino a schiaffarmi la lingua in bocca.
Presi coraggio ed iniziai anch’io ad accarezzarla, assecondando con piacere i suoi baci, muovendo la lingua attaccata alla sua.
Claudia aveva infilato la mano nei miei collant e sotto lo slippino, accarezzandomi –ora- la fichetta che era un lago di umori e mi chiese: “Ti piace?”.
Ovviamente risposi di si ed anch’io le chiesi di togliersi i vestiti.
Era bellissima e presi anch’io ad accarezzarla, stringendola a me per sentire il calore della sua pelle sulla mia.
Lei mi infilò piano un dito nella fica e, dopo le piccole problematiche iniziali, lo spinse dentro tutto e cominciò a muoverlo ritmicamente su e giù.
Cercai anch’io di fare lo stesso con lei, ma non ci riuscivo perché non capivo più nulla…
Ero in estasi ed ebbi il mio primo orgasmo quasi subito. Lei mi disse: “Brava, adesso stenditi sul tappeto e lasciami fare”. Ubbidii ancora e lei, dopo avermi tirato giù leggermente le calze e le mutandine, iniziò a leccarmi la fica ed il clitoride, facendomi venire per la seconda volta.
Mi chiese se mi sarebbe piaciuto provare ed io le risposi di si. Si tolse le mutandine e, accovacciandosi sopra il mio viso, mi mise la sua fica in bocca. Ero estasiata da quel profumo di fica e cominciai a leccarla con avidità.

Leccavo tutto, non capivo nulla, ma le mie mani impararono subito cosa dovevano fare e, continuando a leccare la fica di Claudia, iniziai a masturbarmi finchè ebbi il mio terzo orgasmo di fila.
Restammo ancora un po’ abbracciate, là distese, finchè Claudia mi disse: “Per oggi credo sia abbastanza e poi è meglio andare altrimenti inizieranno a cercarci”.
Ci riassettammo e tornammo di sotto. Dopo circa mezz’ora mia mamma tornò a riprendermi ed andai a casa.
Una volta in camera, ripensando alla serata trascorsa, mi eccitai nuovamente (questa volta avevo capito che cos’era quell’umido nella mia passerina). Mi infilai il collant senza le mutandine e cominciai ad accarezzarmi. Desideravo Claudia, le sue mani, la sua lingua…. Presi la bomboletta del deodorante dalla mia borsetta e lo utilizzai a mo’ di cazzo. Era la mia prima volta e lo infilai tutto, poi presi a muoverlo su e giù, dapprima piano, poi sempre più energicamente, accarezzandomi con l’altra mano i seni e le gambe. La sensazione del nylon sulla pelle mi faceva impazzire, finchè venni copiosamente; sentivo che dalla fica mi colava del liquido che mi bagnava le gambe e le calze. Per non urlare, mi misi una mano davanti alla bocca e l’altra premeva sulla fica, serrando le gambe con forza, quasi a non voler perdere quell’istante.
Quella notte dormii profondamente e sognai, sognai, sognai… tanto che al mattino mi ritrovai ancora completamente bagnata. L’unica cosa che mi preoccupava era qualche macchia di sangue sullo slippino.
A scuola incontrai Claudia, alla quale raccontai ciò che avevo fatto e le mie preoccupazioni. Lei, prendendomi le guance tra le sue mani, mi diede un bacio dolcissimo e mi disse: “Stai tranquilla amore, è tutto a posto. Forse per qualche giorno ti brucerà un pochino, ma non preoccuparti. Benvenuta tra le donne!!! E mi baciò ancora.

Si ringrazia Nylonup.com per l’immagine di copertina

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